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CASSANDRA Perché non vedono il mondo intorno a noi crollare?
CASSANDRA
Perché non vedono il mondo intorno a noi crollare?
06/04/25 ore 17.30 Spazio Kor
di Enrica Carini e Fabrizio Montecchi
con Letizia Bravi e Barbara Eforo
testo Enrica Carini
regia e scene Fabrizio Montecchi
disegni e sagome Nicoletta Garioni
musiche Paolo Codognola
costumi Tania Fedeli
luci Anna Adorno
voci registrate Letizia Bravi, Tiziano Ferrari
realizzazione sagome Nicoletta Garioni, Federica Ferrari e Gabriele Genova
realizzazione scene Giovanni Mutti, Erilù Ghidotti
TEATRO GIOCOVITA
Spettacolo adatto ad un pubblico dai 12 anni in su
Cassandra è un’adolescente. Scrive poesie, non conosce altro modo per esternare il dolore che prova verso ciò che vede accaderle intorno. Non vuole assumere su di sé la responsabilità del dire perché vorrebbe essere solo come gli altri ma dentro di lei sa che questo non è possibile. Decide allora, consigliata da Arisbe, di fare l’unica cosa che può fare: dire agli uomini quello che non voglio- no vedere. Nel farlo Cassandra è sempre più temuta e odiata da tutti, inascoltata perfino dalla sua stessa famiglia. È sola, vacilla, le parole le muoiono in gola; tocca allora all’anziana donna richiamarla al suo destino: “Sei viva, la tua voce è viva e deve continuare a risuonare”.
Sulla scena due attrici, entrambe narratrici, interpreti delle due protagoniste, Cassandra e Arisbe, e animatrici dei loro doppi in ombra. Sono loro a condurci in un tempo oltre la Storia, sospeso tra passato e futuro, dove Cassandra e Arisbe hanno l’identità scenica di figure d’ombra. Sono loro che ci accompagnano in un tempo altro, fatto di “visioni” composte da evocative ombre ancestrali che arrivano dal profondo e che si fondono con immagini video di una realtà crudelmente attuale. Sono infine sempre loro a riportarci nel presente, in quella sala di teatro in cui si consuma il necessario atto del dire e del testimoniare.
La nostra Cassandra
Non siamo certo i primi a rimanere folgorati, e nello stesso tempo turbati, dal personaggio di Cassandra. Ogni volta che una civiltà mette in pericolo la propria esistenza, come noi oggi, Cassandra riemerge dalle pieghe del mito e della storia e ci lascia attoniti davanti alle apocalittiche accuse che ci rivolge. Eppure, nonostante l’inquietudine che le sue parole ci provocano, Cassandra ci appare sempre lontana, difficile da credere fino in fondo, chiusa nel ruolo di allucinato profeta che il mito le ha assegnato. Ma sebbene ci risulti sfuggente e quasi irraggiungibile, Cassandra è umana, presente e viva come noi e come noi fragile, abitata dall’incertezza e desiderosa di speranza. Per questo, nel nostro Cassandra abbiamo cercato di andare il più possibile vicino a lei o, potremmo meglio dire, di portarla il più possibile vicino a noi. Chi richiama l’intera umanità a fare ogni cosa possibile perché la sua civiltà possa sopravvivere, non è la giovane che vaticina sulle mura di una Troia assediata dal nemico ma una ragazza, forse a noi contemporanea, che non può assistere al devastante processo di estinzione in atto senza assumersi il ruolo di “testimone”. La nostra Cassandra non ha straordinarie capacità predittive, non vede nel futuro come un indovino ma, per quel suo umanissimo e fragilissimo pensare, riesce a vedere quanto basta nel presente. Perché è nella lunga sequenza di catastrofi senza fine a cui assiste che Cassandra vede un futuro senza speranza. E vede che questo è il frutto delle folli azioni di quella specie umana a cui lei stessa sente di appartenere e di amare ma che, proprio per questo, non può capire e giustificare. Perché non vedono sé stessi e il mondo intorno a noi crollare? Si domanda allibita Cassandra e nel farlo si rivolge a tutti noi e ci incita a essere, come lei, testimoni, perché la cosa più importante è essere umani, sperare e avere cura dell’esistenza che dalle ceneri torna a germogliare, in ogni lingua, in ogni luogo, fino alla fine.
Durata: 50 min
Lo spettacolo è adatto a un pubblico dai 12 anni in su e accessibile a persone con neurodivergenza e in carrozzina. Un’ora prima della rappresentazione è previsto un incontro con Elia Covolan dedicato a persone con neurodivergenza.
Per partecipare è necessario prenotare scrivendo a accessibilita@spaziokor.it
Dalle 11 alle 17 SWAP PARTY in collaborazione con Asti SlowFashion.
Porta 5 capi in buone condizioni e scambiali.
Ingresso libero, prenotazione obbligatoria QUI
Adatto ad un pubblico giovane
Adatto ad un pubblico neurodivergente
Spazi e attività accessibili in carrozzina
Lingua italiana
BIGLIETTERIA
Biglietto intero: 10 euro
Ridotto: 8 euro (Kor Card, abbonati Teatro Alfieri, tesserati Biblioteca Astense Giorgio Faletti, under 25, over 60)
Ridotto Gruppi: 5 euro (gruppi da 10 persone)
Abbonamento stagione intera: 40€
Abbonamento #prosa: 20€ (Divine, Quello che non c’è, Quaderno e T/S – CAUTION, CONSTRUCTION AREA)
Abbonamento #4you: 20€ (quattro spettacoli a scelta)
Abbonamento #family: 15€ (per 3 persone per assistere agli spettacoli Hamelin e Cassandra. Ogni persona in più paga solo 1€ a biglietto!)
Carnet due spettacoli prosa: 10€
(Quello che non c’è, Quaderno)
Carnet tre spettacoli danza: 23€
(Le Sacre du Printemps – Teatro Alfieri, Op. 22 No. 2 e Cloud)
Carnet due spettacoli danza Kor: 10€ (Op. 22 No. 2 e Cloud)
Teatro Scuola: 5€ a ragazz*, gratuito per insegnanti
(Cassandra 7 aprile ore 10)
Eventi gratuiti: Dialoghi a più voci e Laboratorio Ritual
Prevendite a partire dal 23 ottobre 2024:
– online su www.webtic.it
– in biglietteria presso Spazio Kor da lunedì a venerdì con orario 10-12 e 15-18.
Per prenotazioni e informazioni: info@spaziokor.it, 3278447473 (anche whatsapp)
La stagione “Voce” è realizzata all’interno della Rete PATRIC con Città di Asti e Teatro degli Acerbi, in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo e Lavanderia a Vapore. I laboratori e i Dialoghi a più voci fanno parte del progetto “A tutto volume”, il progetto di rete che ha vinto il bando “Giovani in biblioteca”, promosso dal Dipartimento Politiche Giovanili – Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La stagione Voce è stata realizzata grazie al sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT e Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e con maggiore sostenitore la Fondazione Compagnia di San Paolo. Il progetto PATRIC ha ricevuto il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo.
